L’economia circolare è fondamentale per massimizzare la fornitura di terre rare. Lo rivela una nuova Ricerca dal titolo “Regional rare-earth element supply and demand balanced with circular economy strategies” condotta dai ricercatori di prestigiosi Atenei internazionali, tra cui l’Institute of Urban Environment of the Chinese Academy of Sciences, le Università di Pechino, Newcastle e Leiden.
L’economia circolare fondamentale all’approvvigionamento di terre rare
Nello studio, pubblicato da Nature, gli studiosi hanno presentato un nuovo modello integrato che quantifica il modo in cui le strategie di economia circolare possono rimodellare le catene di approvvigionamento globali di terre rare come neodimio, disprosio e terbio. La loro analisi mostra che le strategie di economia circolare possono portare ad un aumento di 701.000 tonnellate dell’offerta secondaria globale e ad una diminuzione della domanda globale di 2.306.000 di tonnellate entro i prossimi 30 anni.
Le parole chiave: riduzione, sostituzione, riutilizzo e riciclo
Le terre rare rappresentano un elemento cruciale nella produzione di varie tecnologie essenziali per la fornitura di energia e per i sistemi di trasporto a basse emissioni di carbonio. Considerata l’offerta limitata di miniere interrate di terre rare, le strategie di economia circolare hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica come potenziali soluzioni per affrontare i problemi della catena di approvvigionamento. Tuttavia, gli impatti specifici di queste strategie sul panorama globale della domanda e dell’offerta di terre rare rimangono in gran parte sconosciuti. Per colmare questa lacuna di conoscenze, il team di ricercatori ha sviluppato un modello integrato per esplorare i complessi collegamenti tra terre rare e impegni climatici e quantificare il potenziale delle strategie di economia circolare per rimodellare le catene di approvvigionamento globali. Lo studio evidenzia i ruoli cruciali delle strategie di economia circolare, tra cui riduzione, sostituzione, riutilizzo e riciclaggio. L’attuazione di questi metodi porterà ad un aumento dell’offerta di terre rare dalle miniere urbane entro i prossimi tre decenni, il che può ridurre significativamente la dipendenza dalle importazioni di alcune aree regionali. Come, ad esempio, l’Unione europea che potrebbe anche ottenere una fornitura di terre rare a circuito chiuso con l’attuazione di strategie di economia circolare.
Erion e lo Studio Ambrosetti
Le terre rare fanno parte del gruppo delle 34 materie prime critiche censite nel 2023 dalla Commissione europea, sul quale Erion ha realizzato due Studi (2022 e 2023) insieme a The European House – Ambrosetti che hanno dimostrato quanto il riciclo dei RAEE sia indispensabile per l’approvvigionamento di questi materiali che, oltre che per la loro crescente rarità, sono caratterizzati dal fatto di essere vitali per il settore industriale e l’economia in Europa. “Raggiungere il target Ue sul tasso di raccolta dei RAEE – rivela lo Studio Ambrosetti – consentirebbe di recuperare 17.000 tonnellate di Materie Prime Critiche (25% import dalla Cina nel 2021)”. In Italia, le Materie Prime Critiche rientrano nella produzione industriale italiana per quasi 700 miliardi di euro (+35% negli ultimi 10 anni, 1o Paese tra i peer europei per crescita della produzione sostenuta dalle Materie Prime Critiche). L’Italia è inoltre il primo Paese in UE-27 per incidenza delle Materie Prime Critiche, che sono collegate al 38% del PIL italiano.