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La creazione del Maestro Michelangelo Pistoletto, uno dei più importanti esponenti di Arte Povera a livello internazionale, si intitola “I temp(l)i cambiano”; simboleggia l’impegno del Consorzio nei confronti della salvaguardia ambientale e la sintesi della sua attività: riciclare i rifiuti elettrici ed elettronici ed evitare la dispersione di sostanze dannose per il mondo in cui viviamo.

L’opera, infatti, è stata realizzata interamente con i RAEE (ovvero i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche): cestelli di lavatrice incastrati l’uno sull’altro per le doriche colonne e serpentine di frigoriferi per il fregio del timpano.

Il Tempio, posizionato su una base inclinata e instabile rappresenta il passaggio dall’era del progresso all’era del riciclo.

Il bozzetto dell'opera realizzato a mano da Michelangelo Pistoletto

Ciò che segna il passaggio da un’epoca all’altra è il trasformarsi delle abitudini, dei modi di pensare, degli obiettivi e degli orizzonti, la nascita di nuovi Miti. Oggi sinonimo di Progresso è la “conservazione” delle risorse; il nuovo Mito è il Riciclo.

Un ribaltamento di prospettiva epocale. Perché ogni tempo ha i suoi miti, perché anche “I temp(l)i cambiano”.

L’opera realizzata da Michelangelo Pistoletto è alta 345 cm. e larga 320 cm. Il peso è di circa 280 kg.

 

📍Dove visitare l’opera

L’opera “I temp(l)i cambiano” può essere visitata gratuitamente dal 7 aprile 2025 presso i Chiostri di San Barnaba, in via S. Barnaba, 48, Milano.

Le tracce del nostro tempo...

Noi gettiamo le tracce del nostro tempo, i nostri rifiuti. L’arte ne rivela l’anima e ne intuisce un nuovo destino, una nuova verità. L’arte ricrea e trasforma il rifiuto in un bene per il Bene Comune, in un’opera che chiama tutti alla Responsabilità. Cestelli di lavatrici come colonne di un tempio, serpentine di frigoriferi come basamento e timpano. Senza perdere la propria riconoscibilità cambiano identità come oggetti di “contaminata” bellezza, come materia che ha un’anima oltre che una funzione. Rifiuti in serie, multipli che diventano un unicum. Michelangelo Pistoletto trasforma i RAEE in un’opera d’arte, metafora del Progresso del Riciclo. Nessuna manipolazione, il rispetto dell’oggetto, la valorizzazione della sua forma, la sensibilità per farne la rappresentazione di un’idea: la nobilitazione del Rifiuto, l’edificazione di un tempio al Riciclo. Un tempio che poggia su una base “instabile” come simbolo dell’evoluzione del Progresso.

Dopo il “primo paradiso”, quello della natura, e il “secondo paradiso”, quello dell’artificio, della scienza e della tecnologia, l’arte conduce al “terzo paradiso”, all’armonia tra artificio e natura, un’armonia ritrovata fra consumo e riciclo; all’incontro tra tecnologia, etica ed estetica per un nuovo sviluppo all’insegna della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente.

La Casa, luogo dell’elettrodomestico; il Tempio, quello della celebrazione; il valore e l’inesauribilità del Riciclo; l’irrisolta ambizione all’Equilibrio; l’irrinunciabile tensione al Cambiamento – queste sono le chiavi per avvicinare I temp(l)i cambiano, l’opera che Michelangelo Pistoletto ha realizzato con i RAEE.

“I tempi cambiano e con loro i miti. Oggi il nuovo mito è il riciclo. Siamo in un momento di passaggio tra il mito del progresso e il mito del riciclo. Tempio – casa – riciclo – tempo – equilibrio – cambiamento”.

Michelangelo Pistoletto